Fare teatro in ambito educativo, e nella fattispecie nella scuola, è un enorme valore aggiunto al bagaglio non solo di conoscenza "materiale" che l'alunno/a acquisisce, ma anche e soprattutto al proprio bagaglio personale ed emotivo che lo spinge e lo spingerà ad essere un cittadino consapevole.

Il teatro in educazione porta con sé un ennesimo aspetto rilevante, per chi lo fa, ovvero la capacità di acquisire un linguaggio (quello teatrale) che permette una migliore riuscita del lavoro finale.

Nel Teatro Educazione si riflette ormai da anni sul chi, come e perché. Erano i primi anni 70 quando si capì, con una certa misura, che si dovevano creare nuove figure professionali per il teatro nella scuola, capaci di essere a metà tra la pedagogia e l'arte teatrale, capaci di saper cogliere negli allievi le loro particolarità, le loro dinamiche e far leva su queste per educare.

Il risultato è che ad oggi tre sono le parole chiave del Teatro Educazione
•    Fare
•    Vedere
•    Parlare
Il Fare si può racchiudere come il momento più lungo del percorso teatrale (ovvero il laboratorio vera e propria fucina di idee e messa in moto dei principali meccanismi che si andranno a vedere nella rappresentazione finale).
Il Vedere ( ché può avere una durata più limitata nel tempo) è parte integrante di questo tragitto che si propone agli allievi; è importante vedere "l'altro" sulla scena, per meglio capire, per meglio interagire. Per avere una visione più ampia, che passa anche con il confronto.
Il Parlare è la tappa conclusiva del percorso, è una sorta di messa in nero sopra bianco di tutti gli aspetti che ci hanno visti coinvolti nel percorso intero.